“Tre partiti in crisi d’identità”. Il commento de Il Caffè
Le elezioni politiche cantonali ticinesi sono oramai passate da più di dieci giorni ma i commenti giornalistici si susseguono senza tregua. E non potrebbe essere altrimenti in considerazione dell’esito più che sorprendente di queste consultazioni.
Interessante a questo proposito quanto apparso oggi (domenica 3 maggio) sul settimanale IL CAFFÈ a firma Libero D’Agostino e giustamente intitolato TRE PARTITI IN CRISI D’IDENTITÀ.
I tre partiti in crisi d’identità citati nell’articolo sono naturalmente il Partito Socialista, i Verdi e l’Unione Democratica di Centro … ai quali si potrebbe aggiungere anche il Partito Popolare Democratico.
Rimando volentieri gli interessati alla lettura integrale dell’articolo in questione, limitandomi qui a riprendere le conclusioni che riportano anche il commento di Libero D’agostino sulla parabola democentrista:
“Altrettanto doloroso il travaglio postvoto dell’Udc che ha visto naufragare nelle urne la Destra. Progetto certamente di più lungo respiro, che non pare però trovare spazio e consensi per crescere davvero. Una crisi d’identità di tre partiti che non promette nulla di buono per la nuova legislatura”.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
Egregio Dottore,
io sono dell’idea che il progetto la Destra sia una buona idea e molto probabilmente vincente a medio termine. Il problema, a mio parere personale, è invece stato accentuato dalla tempistica (si trattava di un nuovo concetto di far politica alle nostre latitudini al quale i ticinesi non erano mai stati confrontati), il programma un pochino scarno (i conti dello stato saranno anche prioritari, ma qui troppa gente è veramente messa peggio, se vuole rendersene conto la invito a seguirmi per un paio di settimane e sono sicuro che se ne renderà conto, come pure si renderebbe conto che il 9 febbraio 2014 pur rafforzato con “prima i nostri” non sarà assolutamente sufficiente a ristabilire ordine e pulizia qui in Ticino), una legislatura piuttosto sotto tono da parte del gruppo UDC e con non poche sterzate che mi hanno veramente sorpreso non certo in positivo, come pure nessun segnale, se non negli ultimi atti della legislatura, almeno di una concordanza con l’indipendente Morisoli. dopo quasi trent’anni di voto incondizionato all’UDC, a malincuore ho deciso dare il voto solo personale a Lei che stimo molto e unico della vecchia legislazione da me votato e a alcuni giovani del partito che credo avrebbero meritato di rimpiazzare i riconfermati. Questo è il mio pensiero detto in modo schietto e sincero, che mi ha ferito ancora una volta scrivendolo ora.