Tra paroloni e baci sulle guance. La campagna elettorale sulla base dei fatti e non sulle chiacchiere

Mio articolo pubblicato oggi (1. aprile 2015) sulle pagine del Corriere del Ticino. In risposta ad una querelle con il deputato PLR Avv. Matteo Quadranti su un tema della massima importanza e centralità per il Ticino, in questo particolare momento critico per le finanze del Cantone.

 Evidentemente l’esponente radicale del fu partitone non ama essere criticato e nemmeno contraddetto, la qual cosa io intendo però fare e farò sempre e comunque, a tutela della corretta informazione, della verità e del rispetto per gli elettori che hanno tutto il diritto di farsi una corretta opinione personale riguardo il delicatissimo tema in oggetto. E per decidere con cognizione di causa a chi concedere la loro fiducia in questo momento importantissimo per il Cantone che deve scegliere i politici che saranno chiamati a governare e decidere le sorti di noi ticinesi per i prossimi quattro anni!

Ecco di seguito il testo pubblicato:

 Tra paroloni e baci sulle guance

Ho l’impressione che Matteo Quadranti si sia un tantino offeso per la mia risposta a un suo articolo pubblicato qualche giorno fa sul Corriere del Ticino.  Non credevo fosse così sensibile.

Mi accusa di non tollerare le opinioni altrui. Gli posso assicurare che io digerisco tutto. Figurarsi se mi faccio venire l’acidità di stomaco a causa di chi non la pensa come me. Se avessi un atteggiamento del genere, considerato quello che vedo e sento in Gran Consiglio, sarei già in fin di vita. E da un pezzo.

Ho riletto quello che ha scritto il deputato PLR e la mia risposta, così, giusto per capire se mi fossi fatto prendere dallo Sturm und Drang che mi rimprovera. Che l’esponente dall’ala (ultra)radicale del PLR avesse ragione, almeno su qualche punto? Macché.

Allora ho tirato un sospiro di sollievo, non perché sia bravo ad auto assolvermi o, visto il lavoro che faccio, ad auto psicanalizzarmi. Ma perché le critiche che mi muove sono un po’ tirate per i capelli.

Non me ne voglia, ma ho l’impressione che Quadranti faccia finta di non capire cosa intendevo dire con certe affermazioni (che ribadisco dalla prima all’ultima, così, giusto per essere concilianti). Tra l’altro, il mio illustre collega dice pure le bugie che, alla sua veneranda età, è una cosa che non sta per niente bene. Faccio un esempio (gli altri tralasciamoli per evitare fastidiosi ping pong preelettorali). Non ho affatto scritto che Quadranti ha sottaciuto il fatto che il referendum finanziario obbligatorio sia prassi in quindici cantoni su ventisei. Ho semplicemente fatto presente che, su questo particolare non certo indifferente, ha glissato. Glissato. Se non sa cosa significhi questo termine, mi perdoni, ma non è certo colpa mia. Dal momento che il deputato radicale conosce bene il significato delle parole, ho però l’impressione che tenti solo di gettare una cortina fumogena e si arrampichi sui vetri per non assumersi la responsabilità delle sue affermazioni.

Infine, un’ultima precisazione. Eviterò i paroloni che tanto hanno turbato il sonno alle anime belle della politica tutta baci e carezze sulle guance (e coltellate nella schiena). Ma voglio essere chiaro. Sostenere che, sul referendum finanziario obbligatorio, il PLR vuol negare ai cittadini il diritto di esprimersi, è la sacrosanta verità. È sotto gli occhi di tutti e lo ribadisco con forza,  fosse anche l’ultima cosa che dovessi fare prima di esalare l’ultimo respiro. Precisare che si possono raccogliere le firme e votare ugualmente non basta, per far archiviare le mie perplessità.

Poi possiamo fare una guerra di religione (ah no per carità, altrimenti il Quadranti questa volta mi muore sul serio) e di principio su termini, sottigliezze semantiche e lessicali.

Ma a cosa serve?

Orlando Del Don, Candidato al Consiglio di Stato (nr. 1) e al Gran Consiglio (nr.63) per LA DESTRA

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Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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