Per una politica a misura d’Uomo e della società
Sempre più la politica appare la vittima innocente di ipocrite ideologie, banali semplificazioni nonché artificiose categorie, per non parlare di oramai sempre più risibili e strumentali estremizzazioni. Tutto ciò non è politica e ancora meno ciò è filosofia politica o cultura politica … tutto questo è banale chiacchiera, ciarpame inutile e dannoso, disinformazione, il perseverare di obsolete quanto sterili guerre di posizione che hanno caratterizzato la storia di un passato non certo glorioso per nessuno e che sarebbe ora di superare e archiviare definitivamente.
La politica infatti è fatta da Uomini che, in quanto tali, soggiacciono alle categorie dell’Essere in relazione ai propri simili – in forma duale o gruppale – che non si discostano dai principi già da tempo noti, confermati e consolidati dalla psicologia e dalla psicoanalisi.
Punto nodale di ogni riflessione sulle relazioni sociali è pertanto il seguente dato di fatto: una certa dose di nevrosi o “follia” è sempre necessariamente presente nell’azione politica così come lo è nell’azione di tutti i giorni di ognuno di noi, semplici cittadini!
Senza offesa per nessuno … ma vi è ancora qualcuno che si illude di poter negare il fatto che, in entrambe queste situazioni di fatto (azione politica e azione interpersonale) spesso si facciano o si dicano cose di cui si è sempre pienamente consapevoli di fare o di dire? O che spesso, e senza ipocrisie, diciamo il contrario di ciò che pensiamo? Che un movente può essere irrazionale eppure avere senso? Che spesso si negano strenuamente proprio le cose più vere su di noi o che talvolta non riusciamo a vedere certi fatti o soluzioni ovvie e importanti che abbiamo proprio davanti agli occhi? O che molto spesso ci si fa inspiegabilmente del male o ci sabotiamo da soli? E potrei andare avanti quasi all’infinito.
Forse, per concludere, la maggior parte di noi può ignorare la psicoanalisi e Freud ma certo non appare credibile chi ancora chiude gli occhi davanti a certe semplici verità sulla vita psicologica e sui rapporti sociali e politici di ognuno di noi, dal semplice cittadino al capo si Stato. Magari, tanto per cominciare nel percorso conoscitivo, potrei suggerire a chi nutre ancora qualche dubbio in tal senso e non ama cimentarsi nella parte dell’antropologo che osserva e studia i propri simili, di cominciare a leggere i romanzi realisti … che so, magari un Dostoevskij? Ne uscirà sicuramente arricchito, se non cambiato … in meglio.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
Ormai molto tempo fa, in occasione del mio primo corso di vendita, avevo appreso che una persona davanti ad un conflitto era portata a giustificare una propria azione, decisione o comportamento con 2 motivi:
il primo era ovviamente quello espresso vocalmente;
il secondo quello espresso mentalmente.
Era stato consigliato di sempre scoprire quello espresso mentalmente perché era il solo vero motivo.