Di Leadership politica e di narcisismo fine a se stesso

Niente di meglio di una lettura a freddo delle reazioni di certi esponenti politici dopo i confronti congressuali e/o le sfide politiche che costellano il nostro panorama italofono e, in particolare, ticinese, per rendersi conto delle difficoltà comunicative, personali, partitiche, istituzionali e politiche che funestano il nostro amato Paese.
Mi guardo bene però, qui, dall’ azzardare un’analisi di quanto è successo sabato scorso nel corso della sofferta conferma di Savoia alla guida dei Verti ticinesi. E non lo faccio essenzialmente perché non è mio compito farlo ma … soprattutto perché non interessa a nessuno che io lo faccia, qui e ora. Ovviamente di ciò sono pienamente consapevole.
No, non è questo lo scopo di questo mio breve scritto.
Quello che mi interessa evidenziare – prendendo spunto da questo evento che ha visto i Verdi ticinesi a Congresso – è invece un altro e che potrei riassumere nel binomio narcisismo ombelicocentrico versus leadership politica.
Premesso che anche alle nostre latitudini sentiamo la mancanza – trasversale a tutti i partiti – di Leader politici di spessore, e che un leader (anche – e soprattutto – politico) è il frutto di una personalità innata temprata da un duro lavoro su di se, costante, rigoroso, critico, alfine di giungere a una maturazione/espressione operativa e funzionale delle potenzialità di un vero leader, premesso ciò vorrei però ora anche insinuare un altro elemento di giudizio.
Questo punto di rottura e fragilità con il quale si devono tutti confrontare è costituito da una forma di narcisismo infantile che attraversa molta parte dei politici attuali (alcuni di questi senza alcuna corsia preferenziale per poter aspirare a qualsivoglia leadership) i quali non riescono a integrare gli elementi che costituiscono la complessità, la tempistica, la logica e l’opportunità del dato storico, dei loro bisogni soggettivi e dei loro interventi pubblici.
In particolare mancando a questi politici – oltre alla consapevolezza del loro essere una componente trascurabile del sistema – anche l’attitudine a separare i bisogni individuali dai bisogni del gruppo e del sistema di cui questo è parte integrante.
Insomma. tutte le volte che qualcuno o qualcosa rischia di attentare alla “Maestà” del loro progetto politico o che quest’ultimo non viene accettato e condiviso dai vertici (se non, in alcuni casi, dalla base del Partito) ecco che parte in automatico il concetto di scissione che va di pari con quello di una nuova formazione politica (piccola, piccolissima, minuscola, persino monocefala) che dovrebbe riscattare il nostro eroe dall’insensibilità e dall’ottusità dei suoi simili!
Non rendendosi conto il nostro eroe che, così facendo, non solo si ripete un monotono siparietto che ha origine lontane e che è oramai abusato ma che – pure – in tal modo si mette in evidenza quanto sia stata fino a quel momento fragile, frammentata, autocentrata e opportunistica l’azione politica che lo ha caratterizzato anche nei periodi meno bui della sua carriera politica. Insomma, anche qui come in tutte le ambizioni di leadership … una buona dose di autocritica, autoanalisi, modestia, lavoro duro a stretto contatto con le Realtà (non con le Ideologie) condivisa, confronto con le idee e i programmi altrui, confronto e apprendistato propositivo con coloro che sono stati, sono o saranno i veri Leader politici, insomma, tutto ciò dovrebbe essere il pane quotidiano di chi da grande vuole assurgere a questo difficile e ingrato compito. Per il bene della comunità e della società in cui questi operano … evidentemente. In caso contrario allora ci si prepari ad essere rottamanti come tutti i gruppi, gruppuscoli, movimenti, movimentucoli, listine, listucole, dalla visione miope e autoreferenziale che fanno la felicità dei giornalisti in cerca di eccentricità e di storici della politica e/o di politologi più o meno disoccupati. Perché di tutto abbiamo bisogno in questo Cantone ma non certo di nuove truppe cammellate e magari “rigommate”!

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Orlando Del Don

Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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