Le ragioni della speranza
In fondo la resistenza al male e’ data dalla certezza che vi sono motivi di speranza! Come ci ricorda questa bella storiella che la dice lunga e va oltre il senso letterario.
DIO DICE:”SONO STUFO, QUESTA VOLTA AFFOGO TUTTI IN DIECI GIORNI, E NON VI SARANNO ARCHE DI NOÈ CHE TENGANO, MI SONO PROPRIO ROTTO!”.
ALLORA AVVISA I CAPI DELLE GRANDI RELIGIONI AFFINCHÉ OGNUNO SI PREPARI COME SI DEVE ALL’EVENTO ULTIMO.
IL CATTOLICO DICE: “CHIEDIAMO PERDONO PER I NOSTRI PECCATI E PREGHIAMO”.
IL PROTESTANTE VERIFICA DI AVER RIMBORSATO TUTTI ISUOI DEBITI.
IL RABBINO NON SI AGITA PIÙ DI TANTO E DICE: “DIECI GIORNI, SONO PIÙ CHE SUFFICIENTI PER IMPARARE A RESPIRARE SOTT’ACQUA! E’ UNA VITA CHE PROVO A RESPIRARE SOTT’ACQUA E TROVO QUESTA ESPERIENZA MOLTO INTERESSANTE”.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
Buonasera Sig. Professore
sono contento di avere scoperto il Suo blog , perchè si trattano argomenti interessanti e intelligenti.
Ho visto la sollecitudine : lascia un commento, e così dico il mio parere sul brano delle ragioni della speranza.
Vi sono tre persone, che essendo di religioni diverse hanno qualche diverso orientamento.
La morte è decretata da un Dio a cui è scappata la pazienza, e che con una decisione da processo kafkiano: non si capisce quale siano le colpe, decide di affogare tutte le sue creature.
Le prime due persone, sono rassegnate, pensano che se Dio ha stabilito così, vuol dire che ciò è giusto: provvedono allora a prepararsi a trapassare con la coscienza pulita.
Il cattolico immaginiamo che si confessa e prega ma non vediamo nello scritto che pensa a regolarizzare le situazioni pendenti: pensa più a Dio che al prossimo, si pente (mi viene in mente il brutto detto: chi ha dato ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto).
Il protestante, da questo punto di vista è corretto , se si comporta bene dal punto di vista materiale è implicito che sia mosso da nobili sentimenti.
L’ebreo è l’unico dei tre che ha la maggiore preparazione religiosa perchè è rabbino.
Tuttavia sembra che ha trascorso la sua vita pensando che il suo Dio di cui è addirittura ministro potesse fargli del male, ha trascorso tutta la vita a prepararsi a vivere sott’acqua, come quelle persone che perdono tre sere alla settimana tutta la vita per allenarsi alle arti marziali per paura di essere picchiate o allargando il discorso come quelle nazioni che sono costrette a privare i propri cittadini dell’assistenza perchè spendono molti soldi per la difesa militare per paura di essere invasi.
Comunque il rabbino mi sembra essere un pò saputello, pensa di essere più furbo di Dio.
Concludendo, penso di non avere capito bene il significato della storiella.
Se Lei avesse un pò di tempo per chiarirmi il significato tramite e.mail mi farebbe molto piacere.
Le porgo i miei migliori saluti.
Abramo Degan
buongiorno sig. Professore
ieri sera ho concluso il commento perchè era tardi, però dopo mi sono venute in mente altre osservazioni.
Il rabbino non sembra essere stato fiducioso nel suo buon Dio per prepararsi così bene al suo cambiamento di umore.
Nella storiella manca il mussulmano: egli è sicuro che se si è attenuto ai precetti del corano sicuramente andrà in paradiso e il diluvio è una cosa buona e giusta perchè è voluta da Dio.
Per quanto riguarda i rapporti con i suoi simili: se è debitore dice al creditore: è grazie a Dio che mi sono salvato CHI MI HA FATTO CREDITO é SOLO UN MEZZO DI DIO; mangiamoci assieme un cous cous e dimentichiamo tutto.
Le porgo cordiali saluti.
Degan Abramo
Stimatissimo,
Grazie a Lei per le belle parole e le Sue stimolanti riflessioni.
Le auguro un sereno e promettente 2015.
Cordiali saluti.
Prof. Orlando Del Don