Un insulto alla democrazia. La nostra televisione pubblica (RSI) sempre peggio!

Ieri sera (lunedì 30 marzo) ho seguito la trasmissione della nostra emittente pubblica (RSI) IL QUOTIDIANO.  Tema: la campagna elettorale in corso e le modalità dei partiti per farsi conoscere ed apprezzare dagli elettori.

Mi sono messo quindi di buon grado davanti al teleschermo per vedere quali sono state  fino ad ora le scelte strategiche dei partiti in corsa per queste elezioni.

Con mia grande, grandissima, sorpresa ho potuto constatare che i partiti che la nostra televisione pubblica ha coinvolto e promosso con questa trasmissione sono stati solo quattro: PLR, PPD, Lega e PS. Mentre gli altri partiti in corsa per le elezioni sono stati bellamente dimenticati! Fra questi naturalmente LA DESTRA!

Ora, è mai possibile che una trasmissione di un’emittente pubblica che paghiamo tutti. aderenti de La Destra compresi, si permetta di fare questo tipo di politica? E si, perché questo modo di lavorare della RSI è proprio di stampo politico, una scelta di campo che lascia basiti!

Infatti le immagini, le panoramiche, le inquadrature, i manifesti, i santini, i volantini, le interviste, le facce e gli slogan che la trasmissione in oggetto è andata ossessivamente e sistematicamente proponendo e ripetendo ai telespettatori erano dei chiari messaggi di stampo elettoralistico orientati a confermare lo status quo! Una scelta voluta e a dir poco esecrabile.

Fortunatamente a compensare questa scelta politica arbitraria e tendenziosa. da parte dei dirigenti della RSI, ci hanno pensato gli stessi politici intervistati … i quali avrebbe fatto meglio a starsene zitti! Infatti lo spessore politico, culturale e sociale che è emerso da queste stesse dichiarazioni e proclami autoincensatori  e autoassolutori è stato a dir poco miserrimo!

Nessuna idea, nessun progetto, nessun proposito, nessun commento, nessuna presa di posizione profilata, nessun costrutto è emerso dai vari candidati di volta in volta intervistati (anche ripetutamente!) dal giornalista nella remotissima speranza che finalmente questi dicessero qualcosa di intelleggibile! Macché, niente e poi ancora niente! Al di là di ovvietà, banalità imbarazzanti, truismi, autocompiacimenti risibili e tentativi puerili di catturare la benevolenza del pubblico, al di là di ciò, solo il vuoto pneumatico mentale e politico.

Se questi rappresentano, hanno rappresentato e vorrebbero ora ancora aspirare a essere i futuri politici del Cantone, beh, povero Ticino! E povera RSI! Ma, d’altra parte, quest’ultima è ancora il residuato di una società e di un modo di far politica, cultura, informazione nonché un penoso tentativo di condizionare i  potenziali elettori che è oramai stantio e da bocciare senza riserve: un vecchio malvezzo, una cosa ampiamente superata e che oggi non ha più, e non deve più, avere spazio in una democrazia moderna come è e dovrebbe sempre e ancora essere la nostra!

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Orlando Del Don

Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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