Un Osservatorio ticinese di criminologia, criminalistica e vittimologia: la Commissione parlamentare della Legislazione ora al lavoro.

Proseguono i lavori commissionali sulle distinte mozioni di Orlando Del Don e di Sergio Savoia che in sostanza chiedevano all’esecutivo cantonale di istituire un Osservatorio ticinese di criminologia. Oggi (27 agosto) vi è stata l’audizione dei due mozionanti davanti alla Commissione delle legislazione a Palazzo delle Orsoline.

Ma di cosa si tratta, in pratica e – soprattutto – perché un Osservatorio ticinese di criminologia, criminalistica e vittimologia?

Di seguito ecco una sintesi del progetto in quanto tale.

Le statistiche indicano che nel nostro Paese la criminalità è aumentata in modo preoccupante. Furti con scasso, rapine, aggressioni, reati legati allo spaccio di stupefacenti, alla prostituzione, alla violenza domestica, istituzionale e sociale, violenze sessuali, pedopornografia, pedofilia, maltrattamenti, truffe, raggiri, bullismo, cyber bullismo, violenza di genere e femminicidio, per non parlare poi degli abusi nei confronti delle persone anziane, a scuola, sul lavoro, nella pubblica amministrazione, comportamenti antisociali, dissociali e legati alla diffusione delle nuove forme di dipendenze, rapimenti, traffico di esseri umani, crimine organizzato e finanziario, illegalità legala all’immigrazione (clandestina e non) e alle nuove povertà, all’emarginazione e alla disperazione esistenziale, per non parlare dei nuovi fenomeni criminali legati all’estremismo di ogni colore e fede, come pure tutto quanto è legato all’internazionalizzazione crescente delle attività criminali, ecc.

Inoltre lo stato di squilibrio e disparitè sociale (non solo nel nostro Paese ma soprattutto in Europa) con, in particolare, l’esplosione della disoccupazione che ha indebolito il tessuto sociale e la fiducia nelle istituzioni e nel futuro, e gli effetti di una globalizzaione incontrollata, tutto ciò è fonte di ulteriore frammentazione sociale e psicologica la quale rappresenta un pericolo maggiore per la coesione e la solidarietà sociale, nonché una minaccia per la democrazia. Tutto ciò, oltre a rappresentare situazioni di difficilissima gestione attraverso la repressione tradizionale si quì in uso  (che, purtroppo, arriva sembre in ritardo … essendo sempre un passo indietro rispetto alla realtà criminogena), con tutti i problemi annessi e connessi (frustrazione e esplosione dei costi sociali in primis), tutto ciò, dicevo, è fonte di un pericolosissimo e pervasivo vissuto di insicurezza, sfiducia e rabbia nella popolazione.

Senza dimenticare che a seguito di tutto ciò la qualità di vita del cittadino e l’attrattiva economica di una regione, unitamente al suo benessere sociale ed economico, sono intimamente legate al gradi si sicurezza presente nella società e nel Paese. È infatti grazie all’alto grado di sicurezza che molte aziende e società si insediano in Ticino creando così posti di lavoro, ricchezza e benessere sociale.

Ora, e non vogliamo che le cose cambino e, soprattutto, che lo stato di degrado del tessuto sociale e della spesa sociale esploda e fugga ad ogni controllo, dobbiamo fare in modo di evitare queste derive. Ma ciò richiede sforzi continui e un approccio nuovo al problema. Infatti il bisogno di sicurezza e la domanda di sicurezza sono ora aumentare a tal punto da non poter più essere ignorate. Ma non è con l’aumento delle repressione che riusciremo a contrastare il fenomeno (al di là del fatto che questo modello è estremamente dispendioso e, necessariamente, inefficace ed inefficiente davanti a queste proteiformi espressioni del crimine e della violenza). Peraltro le note ristrettezze finanziare ci obbligano ad essere innovativi e creativi ma, soprattutto, pragmatici … attraverso –  appunto – le tecniche conoscitive, preventive, dissuasive e di controllo sociale che l’Osservatorio di criminologia vuole proporre e promuove!

L’Osservatorio di criminologia, criminalistica e vittimologia, attraverso la forza della pubblica amministrazione e degli organi di polizia, gli enti di diritto pubblico e privato presenti capillarmente sul territorio, l’ lUniversità (USI), la Scuola Universitaria Professionale (SUPSI), i professionisti già attivi nei vari sul territorio nei ambiti disciplinari, la collaborazione con l’Università di Ginevra (già in essere in ambito criminologico e peritale) e le future sinergie con Istituti e Atenei svizzeri e stranieri, rappresenta e costituisce il punto di partenza e di forza del futuro Osservatorio. Da qui le sinergie sono date affinché il neonato Istituto possa così coordinare i vari specialisti chiamati a operare e a collaborare (sociologi, psicologi, medici legali, criminologi, antropologi, psichiatri, esperti di comunicazione e del diritto penale, polizia, magistratura, ecc.)  sia sul piano della raccolta dati, dell’analisi e dello studio dell’ambiente culturale in cui si sviluppa la criminalità, sia sulle sue cause e sui possibili rimedi – con particolare attenzione anche alle vittime, espressione da sempre trascurata del disagio sociale – che dell’elaborazione di strategie e sinergie per gli interventi di prevenzione, dissuasione e di controllo sociale necessarie prima che i fenomeni criminogeni e la violenza tracimino e trascinino con se’ le istituzioni, la società, la politica e il tessuto sociale che ha contraddistinto fino ad ora la nostra società e l’immagine del nostro Paese.

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Orlando Del Don

Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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