Il palcoscenico della incomunicabilità politica

Mi permetto qui di esporre alcune pacate critiche sulle modalità di comunicare e argomentare dei nostri parlamentare (e mi ci metto pure io) durante le sedute in Gran Consiglio. Sento questa necessità perché sempre più si percepisce la difficoltà e l’impasse di questo momento del confronto politico che dovrebbe essere centrale e che invece si rivela sempre di più un triste e avvilente teatrino. E si, perché i monologhi, i proclami improvvisati e urlati, i gigionismi, i soliloqui, le invettive, le ripicche e i narcisismi salottieri non si contano oramai più. E i media – che sempre più hanno un ruolo di primo piano in questo emiciclo istituzionale – non migliorano il tutto, anzi … non fanno altro che esacerbarlo! Addirittura i media rischiano di produrre un pericoloso effetto di sostituzione nel dibattito parlamentare stesso allorquando sempre di più i singoli deputati cadono nell’insidioso tranello di compiacere e compiacersi in un confronto mediatico che finisce sempre per premiare lo spettacolo della politica a tutto discapito della politica seria. Il risultato di tutto ciò? Il venir meno del vero confronto costruttivo attraverso la comunicazione e la parola, l’indifferenza nei confronti delle tesi altrui, l’insofferenza e il sempre più inquietante spostamento del focus dal contenuto alla forma, dal pensiero stesso alla persona che lo esprime, dai temi in discussione ai personalismi più eccentrici, da rigore comunicativo e lessicale agli iperbolici ipertrofismi narcisistici, ecc. Per non dire poi delle conseguenze e dei malintesi che inevitabilmente fanno seguito a questa attenzione distratta e insofferente del dettato altrui, al bisogno di mettersi sempre in evidenza, al voler surclassare ad oltranza le buone idee altrui, di voler apparire a tutti i costi, ecc. il risultato di tutto ciò? Non voglio offendere nessuno e perciò mi asterrò dall’esprimere pareri o giudizi che lascio volentieri fare ad altri, ben più autorevoli e meritevoli del sottoscritto. I rimedi? Anche qui … ci sono, eccome! Basta volerlo. Lascio perciò spazio e tempo ai protagonisti di questo palcoscenico politico – presenti sia davanti che dietro le quinte – di riprendersi dalla loro enfasi autoreferenziale e ortopolitica fai da te per aspettarli fiducioso sulla soglia di un cambiamento che, non dubito, li coglierà in corso d’opera e ci permetterà di ritrovare il focus della buona politica incentrata sulle soluzioni meditate, argomentate, condivise e assunte con maturità e responsabilità!

2 Commenti

  1. Patrizio

    Il suo ragionamento non fa una piega. Aggiungo solo che ogni tanto (soprattutto adesso che sul sito internet del cantone e in televisione si può vedere a "Oggi a Pallazzo" il Granconsiglio in diretta) si vedono certi politici che devono essere (come bambini di prima elementare) richiamati dalla campanellina del Presidente del Governo per ritornare calmi. Un qualcosa che lascio commentare a voi. Ps: mi piacerebbe se altre persone commentassero gli scritti di Del Don… altrimenti la discussione perde energia e diventa un po' noiosa!

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  2. Patrizio

    Politicamente parlando, ho sempre avuto simpatie la politica più orientata verso destra. La sinistra non mi è mai piaciuta e mi ha sempre dato l'aria di una sorta di "ipocrisia". Comunque, ragiono sempre con la testa. Trovo interessanti alcune proposte dell'Udc, come trovo interessanti proposte di altri partiti. Anche se sono orientato più a destra (non sempre d'accordo con l'Udc ma per un buon 80 % sostenitore di alcune proposte di questo partito) resto comunque dell'idea che certi steccati politici andrebbero tolti! Lasciamo pure il target "destra – sinistra" ma ogni tanto dobbiamo saperci differenziare da questi due target! Per questo sono aperto ad ogni idea di ogni indirizzo politico, ma l'ipocrisia la rifiuto e soprattutto quella che tanto non mi piace e che viene da alcuni ambienti della sinistra. Questo commento un po' fuori dal tema (decisamente direi) del blog l'ho fatto solo per dire un po' come la penso io su certi temi e quant'altro. Sono un nuovo "lettore" di questo blog che commenterò volentieri sotto il nome (finto) di Patrizio. Diciamo pure un nome in codice, ma nonostante ciò cercherò sempre di metterci la faccia nei commenti che pubblicherò. Saluti!

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Orlando Del Don

Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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