Festival della Polemica strumentale. Una puntualizzazione dovuta.
Era da prevedere che questa, per molti, tediosissima estate sfociasse in un temporale di polemiche iperboliche e strumentali intorno al caso Polanski o, meglio, all’opportunità o meno di invitare Polanski al festival del film di Locarno.
La decisione del direttore e del presidente del festival di invitare il noto regista, pur sapendo a cosa questi andavano incontro, è da considerarsi perlomeno temeraria se non sterilmente provocatoria. Inutile poi lamentarsi e gridare allo scandalo se coloro che non la pensavano alla stesso modo hanno poi fatto valere i loro sacrosanti diritti di contestare e criticare questa scelta.
Volendo essere ancor più critici vi sarebbe poi da fare qualche accostamento, unitamente a qualche commento pungente – come qualcuno ha giustamente fatto – intorno a questa levata di scudi della sinistra ticinese … cosa che non intendo fare quì ed ora. Ve ne farò grazia!
Dopo aver letto e ascoltato in questi giorni di tutto e di più, desideravo però fare una breve puntualizzazione che ritengo dovuta, soprattutto dopo aver sentito le dichiarazioni di ieri – mercoledì 13 – rilasciate dai capigruppo dei diversi partiti politici in occasione dell’incontro/invito a Locarno da parte dei vertici del Filmfestival.
A differenza di tutte le inutili quanto fuorvianti accuse e provocazioni mediatiche devo infatti difendere il diritto dei politici a poter dire la loro, anche in queste – soprattutto in queste – circostanze. Infatti non si tratta per nulla di censurare o di voler condizionare il futuro del Festival (ci mancherebbe altro!) ma semplicemente – come già ricordato anche da Rusconi in un suo trafiletto – di poter esprimere dei pareri su situazioni e scelte non condivise. Il sostanza di difendere il diritto di opinione di tutti, anche di quello dei politici! L’importanza della manifestazione e i finanziamenti della stessa non sono qui messi in discussione, ancora! Cionondimeno rivendicare il diritto di esporre e manifestare le proprie opinioni è e rimane un diritto e una prerogativa di tutti, politici di tutti gli schieramenti compresi.
Pertanto è bene ricordare che nessuno deve, può o merita di essere imbavagliato o zittito … da nessuno. Mi meraviglio che tutto ciò non sia stato messo in evidenza da nessuno e che si sia preferito lanciarsi in inutili, sterili, provocatorie e risibili polemiche.
La politica è una cosa seria, così come l’arte e la cultura! Evitiamo allora di coprirci di ridicolo come fatto in questi giorni e rettifichiamo certe vergognose scompostezze e imbarazzanti strumentalizzazioni della stessa politica … fatta ad arte … attraverso l’arte!
Orlando Del Don, capogruppo UDC in Gran Consiglio
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.


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