Ieri ho dato un’occhiata, come d’abitudine, al settimanale della domenica IL CAFFÈ, e ne ho tratto un vissuto misto di noia, sconforto e perplessità crescente davanti al livello di superficialità e strumentalizzazione dell’informazione. Già dobbiamo fare i conti tutti i giorni con una serie infinita di problemi, preoccupazioni, false piste, abusi, mistificazioni, sciocchezze e banalità erette a sistema …. Se poi dobbiamo vedercele ripresentate riscaldate la domenica, beh, allora abbiamo toccato il fondo.
Un esempio? Beh, giudicate voi, avete solo l’imbarazzo della scelta … a giudicare anche solo dai titoli che ci è toccato leggere ieri:
” Luci rosse sul Palazzo – I pericoli della troppa sanità – Corsi bulgari in Ticino – Business dei forni crematori – Dispensati dal salmo (svizzero) – Le pretese del Governo (cantonale) – ASK, chiedimi se sono felice, e poi insultami – Tendinite da touchscreen – I colori e l’ umore – L’attrice più burrosa – Il cervello del tassista gira a destra – Si discrimina anche quando l’intenzione è positiva … (Con un’incursione temerario nella saggistica: “Dialogues sur les quotas” di N. Stojanovic … che nessuna ha capito da che parte sta!) – La politica è un gran bordello – Senza la Confederazione il Ticino è come la Sicilia – Le potenzialità del nostro futuro frenata dai fardelli del passato “.

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