Caso Adeline: le rivelazioni della madre
Le rivelazioni della madre. Al detenuto avevano permesso di comprare un coltello
GINEVRA – Amava la gente. E Agatha Christie. C’è questo duplice interesse con cui la madre di Adeline, Esther, spiega la vocazione di sua figlia. “Sia psicologo che criminologo, ecco perché ha lavorato per sei anni presso il centro di reinserimento La Pâquerette”. In una intervista rilasciata al quotidiano Le Matin parla ancora la madre della 34enne psichiatra uccisa da Fabrice Anthamatten, il detenuto 39enne attivamente ricercato a livello internazionale per averla uccisa.
Ma se è vero che Adeline amasse il suo lavoro, da quando era diventata mamma, aveva cambiato anche il suo punto di vista. Questo otto mesi fa: “Alla nascita di sua figlia, ha cominciato ad avere paura – spiega la madre. Era meno fiduciosa”. Al punto tale da aver annunciato al suo datore di lavoro di volersi licenziare. “Aveva già trovato un nuovo lavoro,” rivela la madre.
Dignitosa nel suo dolore, Esther si pone molte domande sulla gestione del condannato che avrebbe ucciso la figlia. “Sono andati a fare shopping. L’elenco è stato validato da tre persone. Sono andati in un negozio di via del Mercato a comprare un coltello per pulire gli zoccoli dei cavalli, in vista del corso ippico per la terapia. Quando ha commesso lo stupro che lo ha portato alla condanna a 20 anni di carcere, aveva usato un coltello. Perché doveva comprarne uno? Questo è inaccettabile”,
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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