Un caravanserraglio sempre più patetico ed effimero
Ho sempre creduto che la politica e i politici fossero persone serie e responsabili. Così come i media radiotelevisivi pubblici. Devo purtroppo ricredermi, non senza un sentimento di sconforto. In questi mesi, infatti, gli elettori ne hanno viste di tutti i colori; c’è da supporre che abbiano uno stomaco di ferro! Abbiamo visto e letto di candidati al Gran Consiglio (e anche al Consiglio di Stato) disposti a tutto pur di trovare in qualche modo visibilità e “consenso”. Una fenomenologia del politico in campagna elettorale non è ancora stata scritta ma bisognerà farci un pensierino: roba che scotta! Qui l’amico Eros Costantini, recentemente scomparso, avrebbe potuto darci un contributo straordinario ed illuminante e – sono certo – da dove ci sta guardando ora si deve divertire da matti della pochezza e della dabbenaggine che si insidia in certe menti. Da chi inneggia al sesso esplicito, a chi si improvvisa cantante e uomo di spettacolo, da chi favoleggia volgarità a chi preferisce l’invettiva o la messa in piazza dei suoi problemi che egli identifica con quelli delle gente. Da chi si inventa creativamente eventi, cifre, fatti e pettegolezzi e ne fa uno stile promozionale, a chi preferisce invece dare per scontato che la sua persona non ha bisogno di alcuna promozione perché è lui e solo lui che la gente vuole. Dal chi focalizza la sua autopromozione sulla numerologia, a chi ammicca all’essere totalmente diverso e originale da non riuscire nemmeno a definirsi. Da chi promuove il suo diritto alla mutevolezza continua e camaleontica a chi rivendica il suo sacrosanto diritto ad essere in contraddizione, anche con se stesso! Da chi dichiara di aver trovato la quadratura del cerchio (ma si guarda bene dal rivelarne la “formula”), a chi dice di essere tutti noi (e con noi) cittadini proprio perché non si è mai identificato con nessuno di noi! Oppure, ancora, da chi incentra la sua campagna affermando di contare sul pensiero degli altri , degli alleati (di difficile identificazione), a chi lavora sull’immagine e ci conforta assicurandoci che essere fotogenici è la chiave del successo politico. E in tutto questo i media, quelli pubblici intendo, ci sguazzano, facendo addirittura leva (a seconda del candidato) sulla sua supposta genialità e creatività! Un vero e proprio caravanserraglio di nani, ballerini , ventriloqui e barzellettieri. Ancora una volta sarà l’elettore a dover far buon uso della sua materia grigia, in mancanza di collaborazione in tal senso da parte degli stessi candidati. A tutto vi è rimedio quindi? Speriamo in bene!
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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