Sistemi sanitari in crisi. Responsabilità e colpe!
In questi giorni ho potuto leggere lo stralcio di un’intervista – pubblicata sul Corriere della Sera – al direttore della prestigiosa rivista medica inglese The Lancet, intervista che mi ha lasciato basito.
Intendiamoci, la rivista The Lancet è LA RIVISTA MEDICA più autorevole per antonomasia e – dunque – non va sottovalutato quanto il suo direttore esprime o scrive. Vale la pena soffermarsi sulle sue parole. Vediamole dunque.
“L’Europa è di fronte a una crisi generale dei sistemi sanitari – dice il direttore della rivista medica inglese The Lancet -, le aziende farmaceutiche non stanno assolvendo il loro ruolo sociale, così come molti medici, oggi più concentrati sulla carriere e sullo stipendio anziché sui pazienti”.
Preso atto di ciò dobbiamo allora chiederci. Nel nostro Paese – e più in particolare in Ticino – ci stiamo veramente occupando dei nostri pazienti? Possiamo ancora chiamarci fuori da questo pericolo? Qualcuno è perlomeno consapevole del rischio che anche la nostra sanità possa perdere colpi e credibilità? E ancora: la pianificazione ospedaliera cantonale ritiene di avere in mano i termini del problema affinché non si corra il pericolo di cadere dalla padella nella brace?
Domande legittime queste perché questo è il vissuto di molta parte della popolazione e dei medici attivi sul territorio.
In tono solo leggermente polemico mi sento però di correggere il tiro dell’autorevole direttore della rivista The Lancet.
Infatti, accertato che che le ditte farmaceutiche non assolvono il loro ruolo sociale e che molti medici sono oramai in uno stato di empasse legato ai grossi mutamenti che la società sta vivendo e che li mettono praticamente in condizione di sudditanza e di impotenza – con tutte le possibili conseguenze sul piano etico e deontologico – detto ciò, dove si nascondono i veri responsabili di questa inquietante deriva e di questo scenario poco edificante?
A mio avviso bisogna avere il coraggio di dirla tutta … la verità!
E cioè che se i sistemi sanitari – parlo del nostro che conosco bene! – sono indubbiamente in questa situazione critica, la causa di ciò sta a monte di quanto sopra evocato.
Chiamerei in causa quindi gli assicuratori malattia che non hanno mai voluto affrontare seriamente il problema della sanità e soprattutto non si sono mai assunte la loro parte di responsabilità rispetto al loro importante ruolo sociale.
Chiamerei in causa anche i politici che in questi anni si sono affidati ad una scellerata legge (la LAMAL) che continua a fare danni e che continua ad essere difesa da molti politici che non saprei qualificare se incoscienti, opportunisti, o peggio ancora!
Chiamerei in causa gli Esecutivi a livello Cantonale e Federale che hanno voluto tutto ciò e hanno permesso che attori sociali di peso venissero estromessi dalle decisioni importanti (medici) permettendo al contempo che altri attori sociali non venissero messi di fronte alle loro responsabilità (assicuratori malattia per es.) e – per finire – che la loro corte dei miracoli (consiglieri e funzionari) si allungasse a loro piacimento con l’entrata in scena di personaggi che non solo non conoscono il sistema sanitario ma che, pure, non sono neppure pienamente consapevoli delle conseguenze delle loro scellerate scelte e delle loro stesse idee!
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.


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