La sindrome di Stoccolma e il Consiglio Federale

Oramai il cittadino ha capito che il Consiglio federale e i suoi principali diplomatici si sono purtroppo assoggettati alle istruzioni dei diversi organismi dell’UE e – al contempo – non sembrano più in grado di fare alcuna valida opposizione davanti al crescente autoritarismo di Bruxelles.  Questo stato di cose preoccupa e inquieta … e ritengo pertanto utile riprendere alcuni spunti datimi da un recente scritto riportato dal bollettino ASNI, organo pubblico Azione per una Svizzera neutrale e indipendente.

La finalità di queste persone che stanno distruggendo la nostra democrazia appare chiara: il sistema politico svizzero deve diventare per loro compatibile con l’UE. In questo senso rientra anche la strisciante introduzione della cittadinanza europea, che conferirebbe a tutti i cittadini dell’UE il diritto di voto e di suffragio in Svizzera.

A questo punto, in qualità di psichiatra e psicoanalista, davanti a queste forme di autolesionismo non posso che avallare la tesi secondo la quale queste persone soffrirebbero della Sindrome di Stoccolma: fenomeno psicopatologico per cui le vittime si identificano spesso con i loro carnefici e creano un legame emotivo positivo con questi ultimi. Sindrome che venne descritta più di 30 anni or sono in riferimento al caso di un assalto ad una banca nella capitale svedese.

Il suo scopritore, lo psichiatra americano Ochberg, spiega tutto ciò come il regredire alla condizione di un bambino inerme. dipendente dalla madre sotto ogni punto di vista, in una sorta di estrema “strategia di sopravvivenza”.

Lo psichiatra britannico W. Sargant ha scritto a questo proposito che nel caso di una persona il cui sistema nervoso fosse costantemente esposto a un certa pressione può insorgere un’attività cerebrale paradossale nella quale il male diventa bene e il bene si trasforma in male!

Trasposto alla problematica dell’UE è facile intuire che, nella fattispecie, allora l’UE paradossalmente diventerebbe il bene e la Svizzera – nella testa di queste persone – finirebbe per rappresentare il male.

Dal momento che questa sindrome – fino ad ora – si è presentato solo su base individuale, tale attuale manifestazione diffusa sul piano della psicologia di massa di un intero governo e della maggior parte della classe dirigente rappresenterebbe una vera e propria novità sul piano psichiatrico.

Occorrerebbe quindi porsi la domanda di fondo se questi funzionari e politici siano davvero esposti una “costante pressione psicologica” tale da renderli arrendevoli e completamente incapaci di agire, o se piuttosto questi stessi soggetti non siano invece finiti vittime della loro stessa manifesta incapacità e dello sfacciato populismo dei “sinistri”.

La radice del male è però da ricercarsi nell’infelicissima richiesta di ammissione della Svizzera all’UE, che l’allora Consiglio federale aveva depositato a Bruxelles poco prima della votazione sullo SEE nel 1992, senza peraltro consultare il Parlamento, e che comunque non venne mai ritirata. Questa schizofrenica ambivalenza (governo favorevole e cittadini contrari all’UE) continua a esprimersi in tutte le occasioni, in tutti i negoziati, e ingenera profonda confusione. Poiché a Bruxelles le democrazie di base sono, in linea di principio, incompatibili con il sistema dell’UE,  e chi non si conforma viene emarginato. Intendiamoci, vengono emarginate la democrazia, il diritto, le sovranità nazionali. L’UE sta viaggiando a velocità di crociera verso la dittatura. Delle due l’una: o a Berna questo stato di cose piace o allora questi fautori dell’adesione della Svizzera all’UE non sono consapevoli di quanto sta accadendo e di dove ci vorrebbe condurre l’UE, sacrificando per sempre tutti i cittadini svizzeri, asservendoli e assoggettandoli ai ricatti dei balivi di Bruxelles! In ogni caso la Sindrome di Stoccolma ci sta tutta e così pure la ricerca di una cura appropriata, prima che sia troppo tardi.

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Orlando Del Don

Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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