Riflessioni sulla sanità e sull’offerta di cure mediche … e sui costi della salute
Come medico e politico non posso esimermi dal fare alcune brevi considerazioni riguardo i costi della saluti, la sanità e l’offerta di cure mediche.
Per carità non voglio mettere in discussione l’eccelsa qualità della sanità e delle cure mediche in Ticino, però dobbiamo essere consapevoli che il paradigma con il quale stiamo lavorando non può più essere considerato l’unico valido e, sicuramente, non può più essere essere ulteriormente potenziato e sfruttato senza gravissime distorsioni e danni. Non solo nel modo in cui oramai si considera la medicina, e cioè come una specie di supermercato dove si può accedere in modo spavaldo e superficiale a qualsiasi proposta e/o sfida che – in molti casi – di medico hanno solo l’apparenza! No, non solo questo è in discussione, ma anche l’interpretazione stessa dei bisogni dell’Uomo e della sua visione e dimensione antropologica ed esistenziale.
Perché oramai, in punta di piedi, siamo usciti dalla visione dell’Uomo come soggetto per entrare in una dimensione dove l’Uomo è diventato un oggetto, ridotto ad organo, apparato, funzione. Rinunciando infatti al concetto unificante e soggettivo che significa la comprensione del suo stato e l’identificazione della causa di questo stato, il malato resta allora privo del riconoscimento dovutogli e, in sostanza, senza una vera cura. Con tutto quanto ciò comporta in termini di frustrazione, di assenza di cure veramente efficaci e mirate al soggetto e con una perversa spirale di domanda e offerta di prestazioni costose e inutili che non fanno altro che alimentare a dismisura la spesa sanitaria senza portare in molti casi benefici reali al malato … che resta tale, nella sua sofferenza e nel bisogno di cure e soluzioni soggettive che non arriveranno mai. Con l’entrata in una spirale perversa di frustrazioni e delusioni i cui costi sono sotto gli occhi di tutti!
Quanto poi ai farmaci vi è oggi oramai una forma di feticismo che li fa apparire come i risolutori miracolosi di tutte le malattie; nessuno però ha il coraggio di dire che delle malattie del nostro tempo questi farmaci lasciano inalterate le cause più profonde e vere!
Il farmaco come feticcio rovescia la realtà. C’era infatti un tempo in cui si diceva che un buon medico era il migliore dei farmaci, mentre oggi si è rovesciato questo paradigma e si propende a credere e far credere che “il buon farmaco è il migliore dei medici”! Il che è tutto dire. O, meglio, si è passati dall’assunto che il prestigio di un farmaco dipendeva dal medico che lo prescriveva al suo contrario, e cioè che il prestigio di un medico dipende dai farmaci che prescrive!
Evidentemente abbiamo imboccato una strada sbagliata!
Dr. med. Orlando Del Don, medico e politico, presidente UDC sezione del Bellinzonese
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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