Di provocazioni si vive e si sopravvive? L’esempio recente dell’Università di Friborgo

Sarà un fenomeno ancora in via di sistematizzazione e organizzazione ma cionondimeno le provocazioni, anche estreme, sono sempre più frequenti nel nostro panorama sociale, culturale e politico. La qual cosa deve perlomeno farci riflettere.

Il caso specifico che voglio qui analizzare riguarda quanto promosso recentemente dall’Università di Friborgo. A questo proposito riprendo, di seguito, alcuni ampi spunti e stralci di un bell’articolo apparso oggi sul GdP e firmato da Rina Ceppi-Bettosini, dal titolo “Università di Friborgo: Dottorato H.C. inconcepibile.

Negli scorsi giorni la cattolica Università di Friborgo ha infatti conferito il prestigioso dottorato HC a Judith Butler, una della massime e strenue promotrici della Queer Theory, l’ideologia gender che sistematicamente e con potenti mezzi sta minando sempre più la libertà di espressione, di educazione e di credo nel mondo.

La domanda che mi pongo è la seguente. Cosa spinge un’istituzione accademica a voler premiare una persona che nega il reale della natura, rigetta alla stregua di fastidiose imposizioni le identità sessuali maschile e femminile come naturalmente complementari, difende l’aborto libero da qualsiasi regolamentazione, combatte senza esclusione di colpi tutto ciò che è caro alla cristianità: la fede in Dio, la ricerca della Verità, la famiglia basata sull’amore fra un uomo e una donna, la sacralità della vita e non da ultimo il pudore, la dignità e la tutela dei bambini?

La risposta non la voglio qui dare, ora, preferendo lasciare ai lettori la possibilità di fare le loro riflessioni su una questione di questa portata … al di là di ogni considerazione moralistica e/o di stampo conservatore  o magari anche di obsolete visioni sociali ed esistenziali che qui non entrano in discussione e che peraltro sono spesso gli argomenti che vengono utilizzati da chi mi (e ci) vorrebbe ipocritamente criticare e magari attaccare non avendo altre argomentazioni o volendo strumentalizzare il dibattito.

Ma chi è questa Judith Butler?

Judith Butler è una filosofa e una ideologa della dittatura del relativismo, che vuole imporre a tutti la sua visione e le sue idee con le quali vorrebbe indurci a pensare e a condividere l’idea dell’esistenza di tanti “sessi” quanti sono gli svariati orientamenti e gusti sessuali, mutevoli nel tempo. Nel mondo prospettato dalla Butler la famiglia naturale non esiste più, essendo questo – a suo dire – solo la manifestazione di un’unione arbitraria e passeggera. I bambini non sono – per la Butler – considerati un dono ma un prodotto “designed” con l’ausilio di tutto l’apparato tecnologico che ruota attorno alle banche del seme, alle madri surrogate, alla manipolazione genetica, alle operazioni chirurgiche, ecc.

“L’illusione” della realtà eterosessuale (maschio/femmina), il tabù dell’incesto nella famiglia, i termini di uomo e di donna, di padre e madre vanno a suo dire aboliti a favore di una “libera” ridefinizione individuale e “fluida” del tipo “oggi mi sento gay o trans, o bisessuale, o altro ancora, e domani si vedrà”!

E dico questo con tutto il riguardo possibile per gli omosessuali, che vanno assolutamente rispettati e tutelati nella loro dignità umana, cosa che già largamente avviene e che nessuna autorità occidentale contesta (non altrettanto nel mondo islamico).

Ma il totalitarismo prospettato dall’ideologia gender va ben oltre la rivendicazione di tale rispetto. Una “teoria” e un’ideologia, questa, che di scientifico non ha nulla … e che presenta invece tutti i connotati di una dittatura: quella del relativismo, appunto!

Infine, ancora. Se con questo mio scritto esprimo il mio profondo disappunto e dissenso, ebbene, credo di essere in buona compagnia se penso anche “solo” agli studenti che avevano espresso – anche questi –  il loro dissenso davanti all’Università di Friborgo, nel mentre la Butler teneva la sua lectio magistralis! Ma il problema va ben oltre oramai: il problema è che bisogna avere coraggio per esprimere il proprio libero parere quando ci si trova dinnanzi ad una dittatura come questa, anche solo – magari – per dire … condivido!

2 Commenti

  1. Fabri

    Mi dispiace leggere un commento da una persona che ignora la totale originalita’ e la rivoluzione del pensiero della grandissima Butler. Era piu’ che ovvio, che in una Svizzera abbastanza ostile riguardo i pensieri filosofici moderni e non solo(e penso che tutti capiscano il perche’), molte persone religiose non avrebbero gradito questa scelta dell’Universita’ di Friburgo; ma sono contenta che la Svizzera in questo contesto abbia fatto un cosi’ piccolo ma grande passo infondo verso quell’apertura mentale della quale ha tanto bisogno!!!

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    • Orlando Del Don

      Proprio perché conosco a fondo, purtroppo, “la totale originalità” del pensiero e dell’opera della Butler ho voluto esprimere il mio parere – per quello che vale. Con tutto il rispetto, le questioni in oggetto, sul piano individuale e sociale, sono il mio pane quotidiano in qualità di medico, psicoanalista e docente che da 20 anni di occupa di queste tematiche. Non è mia intenzione irritare nessuno ma non posso purtroppo condividere la sua opinione riguardo il giudizio in merito al giudizio sulle tesi della Butler. Tanto più perché studiono e molto interessato al pensiero filosofico moderno, ma pure al pensiero antropologico e psicoanalitico, oltreché laico. E mi creda … di modelli della mente, aperture e chiusure mentali, filosofia della mente, psicologia filosofica, psicodinamica delle identità e disidentità di genere, di filosofie e psico-antropologie delle identità multiple nonché di quelle trasversali/meticcie e, infine, delle filosofie decostruzioniste, strutturaliste, ed altro … beh, qualcosa credo di aver letto, capito, interpretato, visto e analizzanto fino ad ora. E sto ancora studiando e ricercando senza tregua … ma certe asserzioni, dogmi, pseudo-verità, interpretazioni del reale e, pure, certe visioni riduzionistiche della vita reale le assicuro che non trovano riscontro. Poi, sa, a livello di provocazione, di sfoggio di erudizione, di ipotesi, di fantapsicologia e di sperimentazioni esistenziali come nicchie statistiche all’interno delle curve gaussiane tutto e il contrario di tutto si può dire e rivendirare … e anche giustamente direi. Ma anche questo è il mio modestissimo parere che, evidentemente, finisce laddove comincia … di questo sono consapevole. Cordiali saluti.

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Orlando Del Don

Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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