Nuova Bellinzona, Welfare da ripensare per non dimenticare i bisogni sociali dei cittadini
La Nuova Bellinzona sta per decollare. Molte le aspirazioni soggettive dei singoli candidati, alcuni dei quali capaci di fare veramente la differenza e coglier questa occasione epocale per la nostra comunità. Molti, al contempo, i bisogni della gente, sempre più in affanno! Nessuno però, fino ad ora, ha osato affrontare il vero snodo della sfida … e sul quale dobbiamo finalmente focalizzare tutta la nostra attenzione. E cioè il fatto che è arrivato il momento di riprogettare e rivedere da cime a fondo il Welfare della nuova Bellinzona.
Questo si fonda – a mio avviso – su tre pilastri fondamentali: Comunità, Innovazione e Coesione sociale.
I bisogni sociali sono infatti ora più che mai in cima alle preoccupazioni dei cittadini. Non possiamo infatti continuare a fingere che il problema non esiste; invecchiamento sociale, disoccupazione, aumento delle richieste all’assistenza sociale, posti di apprendistato, violenza, bullismo, mobbing, bossing, formazione scolastica e professionale dei nostri giovani, famiglie sempre più in difficoltà, solitudine, esasperazione, sfiducia nei confronti delle autorità (politiche, istituzionali), ecc.
Infatti siamo oramai ad un muro, un vicolo cieco dal quale bisogna ora uscire rapidamente. Se da una parte la crisi ha tagliato le disponibilità economiche (dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni), dall’altra i bisogni stessi sono aumentati e la situazione di rischio sociale sono ora condizionate da molteplici fattori nuovi. Con l’invecchiamento delle popolazione, la mancanza di disponibilità economiche sempre più marcata dei nostri concittadini, le speculazioni in corso, gli scandali politici quasi giornalieri, l’immigrazione, i frontalieri, i difficili rapporti con la Confederazione e il clima di ostilità che percepiamo nei paesi a noi vicini, l’incertezza crescente, la paura per il futuro e la confusione che percepiamo nel nostro sistema Stato, tanto per citare i più noti!
In questo stato di cose, necessariamente, i rapporti tra il settore pubblico e quello privato-sociale devono ora essere rivisti, consolidati, rafforzati. Inoltre sono urgentemente necessarie adesso nuove alleanze con il mondo delle aziende che hanno saputo scoprire e apprezzare il valore economico, oltre che di immagine, della responsabilità sociale facendone un marchio di qualità, un valore aggiunto e un mezzo di promozione di grande valore, anche economico, come sopra ricordato.
A ciò aggiungerei anche la promozione e lo sviluppo del Welfare territoriale, che non è altro che il tenere conto della base, del promuovere attività partendo dalla base, dalla nostra specifica cifra, dal nostro specifico valore aggiunto e dalla nostra peculiare offerta di beni e servizi specifici alla nostra società/comunità.
Detto cio. La politica deve ora da subito riconquistare la fiducia dei cittadini e può però farlo solo mettendo al centro del suo impegno i problemi delle persone e le loro richiesta di attenzione. Bisogna perciò trovare una soluzione efficace ai problemi sociali così come ricordati sopra con questo approccio nuovo, perché altrimenti non decolleremo mai e saremo costretti ad una lenta emarginazione e insignificanza sociale, economica e politica. Dovremo occuparci fra l’altro dei nostri giovani, della loro formazione, del loro lavoro, della loro occupazione, del loro impegno sociale, culturale. civile … dovremo aiutarli e guidarli, valorizzarli, ascoltare le loro idee, accogliere la loro voglia di fare, la loro straordinaria creatività e potenzialità.
Dr. med. Orlando Del Don, candidato al Municipio e al CC per la nuova Bellinzona – Lista n. 1, Lega-udc-indipendenti-noce
Seguimi sui Social
Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
0 commenti