L’istruzione sessuale nelle scuole? Così come fatta fin’ora non ha alcun senso!
Riprendo qui alcune considerazioni che hanno fatto seguito ai numerosi casi di abusi sessuali che ammorbano il Ticino e che non sono solo legati al Caso Bomio che – bisogna ammetterlo – ha scoperchiato e messo a nudo il nostro sistema sociale, etico, giuridico, formativo e scolastico!
In particolare si è avuta in questi mesi la netta sensazione che l’istruzione sessuale, così come fino ad ora impartita nelle nostre scuole (non solo in Ticino ma in tutta la Confederazione), sia stata poco efficace se non addirittura inutile o – come qualcuno potrebbe suggerire – addirittura controproducente.
Infatti se ripenso ai casi in cui dei ragazzini quattordicenni hanno abusato di bambine di 4 e 5 anni bisogna dedurne che l’istruzione, la prevenzione, la formazione e quant’altro fino ad ora proposto nelle nostre scuole sia stata fallimentare.
E casi come questi sono frequentissimi – da noi come altrove nel mondo.
È il caso di interrogarsi seriamente sul modo in cui gli adulti e gli esperti affrontano questa orribile piaga della nostra società.
La curiosità e la voglia di mettere in pratica quanto inopinatamente e intempestivamente visto e acquisito attraverso questi “metodi” (o, meglio, una parte di questi “metodi”) sono infatti degli stimoli fortissimi che potrebbero destabilizzare il fragile equilibrio di un giovane in questo delicatissimo momento della sua vita.
D’altra parte vi sono anche vittime che non sono in grado di reagire di fronte ai potenziali abusanti – che peraltro sono astutissimi e abilissimi nel paralizzare e ottenebrare ogni capacità di difesa delle loro giovani vittime! Anche in questi casi possiamo tranquillamente dire che la prevenzione e l’istruzione impartita nelle scuola sia stata perlomeno inadeguata, carente. Una questione, questa, che avevo già personalmente già affrontato a suo tempo (quella dell’istruzione sessuale nelle scuole che, a mio avviso, era ed è inadeguata) ma che sfortunatamente fino ad ora non è stata presa in considerazione. A mio avviso il peccato originale sta nel voler mettere nella testa dei bambini concetti adulti, come metodologie da adulti, senza che siano prese nella dovuta considerazione e l’età degli studenti e le specifiche esigenze della loro fase evolutiva ed esistenziale… Insomma, un approccio tecnico alla sessualità e al mondo che vi ruota attorno, senza il dovuto rispetto per la componente psicologica, etica, morale, esistenziale ed evolutiva specifiche e peculiari di questi nostri giovani e giovanissimi.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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