Lettera aperta di Giovanni Maria Staffieri ai dirigente UDC
LETTERA APERTA Di GIOVANNI MARIA STAFFIERI AI DIRIGENTI UDC
Leggo oggi sul “Mattino” la lettera aperta dell’amico Staffieri ai Dirigenti dell’UDC Ticino dal titolo eloquente “Rompere con la Lega? Gli effetti si vedranno alle elezioni cantonali”.
Sono profondamente dispiaciuto per l’amarezza che traspare dalle parole dell’amico Staffieri, persona che stimo e continuerò a stimare, e dalle sue decisioni.
Ciò nondimeno vorrei qui mettere in evidenza tre aspetti di peso.
Il primo e’ che questi dissapori sia interni all’UDC che, più in generale, internamente all’area di centro-destra sono il segnale di vivacità e stimolo per tutti e anche inevitabili in prossimità delle politiche del prossimo anno: in quanto tali non dovrebbero sorprendere e preoccupare oltre misura.
In secondo luogo vorrei ricordare a tutti che i nemici nostri e del Paese sono ben altri e facilmente identificabili nei “sinistri”, nei radicali e a questi apparentati! Non e’ il caso quindi di perdersi in questioni di lana caprina come quelle emerse e/o legate a quanto detto (un po’ sopra le righe) nel corso della conferenza stampa in oggetto.
Da ultimo – ma non ultimo – devo complimentarmi con l’amico Staffieri per il suo monito; e cioè quando egli ribadisce giustamente e apertamente che la decisione dell’UDC di “correre da sola” si confermi poi effettivamente tale, perché ogni altro genere di avvicinamento sarebbe un inciucio inverecondo e fatale! Parole sante, che condivido e condividiamo tutti senza riserve!
Colgo l’occasione per ringraziare l’amico Staffieri per questo suo monito e raccomandazione e, parimenti, lo invito ad un ripensamento riguardo le sue scelte unitamente a un incontro a quattr’occhi che, oltre al piacere dell’amicizia e dell’arguzia, ci potrà dare nuove e interessanti spunti di discussione relativamente al futuro di questo nostro amato quanto bistrattato Cantone.
Sono profondamente dispiaciuto per l’amarezza che traspare dalle parole dell’amico Staffieri, persona che stimo e continuerò a stimare, e dalle sue decisioni.
Ciò nondimeno vorrei qui mettere in evidenza tre aspetti di peso.
Il primo e’ che questi dissapori sia interni all’UDC che, più in generale, internamente all’area di centro-destra sono il segnale di vivacità e stimolo per tutti e anche inevitabili in prossimità delle politiche del prossimo anno: in quanto tali non dovrebbero sorprendere e preoccupare oltre misura.
In secondo luogo vorrei ricordare a tutti che i nemici nostri e del Paese sono ben altri e facilmente identificabili nei “sinistri”, nei radicali e a questi apparentati! Non e’ il caso quindi di perdersi in questioni di lana caprina come quelle emerse e/o legate a quanto detto (un po’ sopra le righe) nel corso della conferenza stampa in oggetto.
Da ultimo – ma non ultimo – devo complimentarmi con l’amico Staffieri per il suo monito; e cioè quando egli ribadisce giustamente e apertamente che la decisione dell’UDC di “correre da sola” si confermi poi effettivamente tale, perché ogni altro genere di avvicinamento sarebbe un inciucio inverecondo e fatale! Parole sante, che condivido e condividiamo tutti senza riserve!
Colgo l’occasione per ringraziare l’amico Staffieri per questo suo monito e raccomandazione e, parimenti, lo invito ad un ripensamento riguardo le sue scelte unitamente a un incontro a quattr’occhi che, oltre al piacere dell’amicizia e dell’arguzia, ci potrà dare nuove e interessanti spunti di discussione relativamente al futuro di questo nostro amato quanto bistrattato Cantone.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.


Sono dispiaciuto che un uomo di vera cultura UDC come il signor Staffieri abbia, sicuramente con proprio dolore, preso questa drastica decisione e si appresti a lasciare il SUO partito.
Sebbene da una parte condivido i motivi che hanno spinto l'UDC Ticino a voler continuare da soli l'avventura, mi lascia amareggiato il segnale di questa attuale mancanza di dialogo costruttivo interno al mio partito, che invece ha sempre dimostrato di avere in passato.