Le parole della politica e la loro strumentalizzazione da parte di certi giornali!
Leggo oggi su LaRegioneTicino (14 aprile) un articolo di Paolo Buletti dal titolo “Passeggiando in campagna. Parole in uso nel gergo politico e non solo: appunti agrodolci”.
Testo interessante … ma superficiale e direi anche del tutto gratuito e ingiusto nei confronti di tutti i candidati di questa campagna elettorale. In buona sostanza nel pezzo in questione si fa di tutte le erbe un fascio e si demonizza e ridicolizza l’impegno di tutti i candidati che in queste elezioni ci mettono la faccia, oltre al loro impegno, le loro energie e il loro desiderio di dare il loro personale contributo alla politica e alla ricerca di soluzioni praticabili agli inquietanti problemi che hanno messo in ginocchio il Ticino e i ticinesi.
L’articolista se la prende infatti con i politici che, a suo dire, “non sanno cosa dicono e/svuoterebbero di senso le parole con stereotipie seriali e, inoltre. trasformerebbero in merce da vendere a peso d’oro anche sentimenti profondi” (sic!)
Dopo queste premesse generiche ecco però l’affondo e il vero bersaglio di questo articolo. L’attacco a La Destra. Nella parte conclusiva dello stesso, infatti, l’articolista indirizza i suoi strali e tutta la sua ipostatica avversione nei confronti de La Destra. Egli – a questo punto – insinua i suoi pregiudizi senza più remore e prende di mira quei politici che manifestano il loro attaccamento alla terra, alla bandiera e a valori come identità e patriottismo. E allora l’attacco si fa esplicito e, nello specifico, sui concetti, le idee e i valori veicolati nei loro enunciati nel corso della campagna elettorale (quelli de La Destra e non altri, evidentemente). Qui allora il livello dell’attacco e della derisione non trova più argini. Risparmio al lettore di riportare le amenità, le stereotipie, lo sciocchezzario, le banalità e tutto il campionario di pregiudizi che l’articolista in questione dimostra di aver fatto suoi.
Questo modo di fare (dis)informazione, di fomentare dubbi e dietrologie, di condizionare arbitrariamente e subdolamente l’opinione del pubblico, questo modo di creare pregiudizi e spaccature artificiose nelle persone, ecco tutto ciò è quanto di più nefasto, sterile e sciocco si possa immaginare! E questo sarebbe allora il contributo che certi media apportano alla politica, alla democrazia e alla società civile? Questo il rispetto che certi giornalisti hanno per il cittadino e le persone che si impegnano per la cosa pubblica e che ci mettono la loro faccia. le loro energie, senza contare la passione e l’impegno che sono necessari per portare avanti un discorso civile e democratico pluralista?
Beh, non voglio andare oltre, semplicemente esprimo qui il mio profondo disappunto e biasimo relativamente a questo modo di disinformare e annientare il naturale processo di costruzione di un pensiero critico autonomo nonché di una cultura politica consapevole, libera e avulsa da pregiudizi in questo Cantone.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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