La scuola e i suoi problemi: è ora di parlarne!
Giornata di studio organizzata dall’Associazione Società Civile della Svizzera Italiana (ASCSI)
Università della Svizzera Italiana, Auditorio.
Sabato 26 novembre 2011
SETTE TESI PER UN’IPOTESI INTEGRATA E/O INTEGRABILE A FAVORE DEI NOSTRI STUDENTI E DELLA NOSTRA SCUOLA
PRIMA TESI
Le problematiche comportamentali (sia a livello individuale che di gruppo) di molti studenti che sono presenti nella nostra Scuola non sembrerebbero gestibili dai docenti e dalle autorità scolastiche.
Nell’affrontare queste situazioni il docente non dovrebbe però spostare la soluzione della problematica ad altri professionisti e/o esperti specifici, in quanto dovrebbe essere suo compito e dovere invece intervenire in prima persona per scongiurare le derive comportamentali sia a livello individuale che di gruppo.
Questo compito del docente deve quindi essere svolto elettivamente dal corpo docente, prevedendo allora un incremento dei docenti di sostegno, e solo in seconda battuta (in caso di insuccesso) questo compito potrà essere affidato a specialisti (psicopedagogisti, psicologi, psicoterapeuti).
Se il compito di gestire le problematiche comportamentali e di gruppo è parte integrante del lavoro dei docenti, allora questi ultimi dovranno possedere della caratteristiche di equilibrio psicologico, maturità e autorevolezza, ed inoltre poter altresì ricevere un’adeguata preparazione in tal senso, nonché essere messi in condizione di operare in modo consono da parte della direzione e delle autorità scolastiche cantonali.
SECONDA TESI
Per il prioritario quanto difficile lavoro di riuscire a realizzare un’integrazione armoniosa ed efficace degli allievi nelle nostre scuole bisogna considerare, oltre alle qualifiche scientifiche, didattiche e pedagogiche dei docenti, anche la loro adeguata competenza e capacità di essere dei modelli per i loro studenti, nonché i depositari e di dispensatori di valori, codici di comportamento, modelli e regole essenziali che preparino gli studenti ad avere rispetto per loro stessi, per gli altri e per la società intera. A tutto questo si dovrebbe inoltre aggiungere la capacità di trasmettere ai nostri giovani capacità critiche, di pensiero indipendente e libero ma, soprattutto, capacità autocritiche e di autoanalisi.
TERZA TESI
Affinché si possa parlare di una Buona Scuola all’altezza dei compiti e delle sfide di una società complessa ed in continuo fluido divenire, il concetto primario di integrazione deve essere centrale e prioritario nonché sistematico in ogni progetto e concetto educativo serio.
In particolare la responsabilità educativa e formativa deve essere un impegno che non può essere limitato al docente ma deve coinvolgere l’intero Corpo Docente (Collegialità), la Direzione scolastica (Delega e condivisione di responsabilità e di autorità), le Associazioni degli studenti ed il gruppo dei compagni, dei pari (Responsabilizzazione partecipata), nonché le Associazioni dei genitori e i genitori stessi (Coinvolgimento attivo, diretto, inderogabile).
QUARTA TESI
La prevenzione nell’ambito dell’Integrazione comprende il saper gestire, da parte di docenti e direzioni scolastiche, non solo il singolo studente ma anche il gruppo dei pari, sia per quanto riguarda l’indisciplina, i vandalismi, la violenza verbale e fisica, i problemi dissociali ma, anche, quelli legati ai vissuti di ragazzi che nel loro diventare adulti vivono tutti momenti molto difficili e di vera e propria tempesta delle emozioni e degli affetti. Non si può scindere infatti, soprattutto in questa fase della vita, la trasmissione di saperi,
culture, modelli, tradizioni, valori, convenzioni, regole, in senso veramente educativo, se non si prende in debita considerazione la parte affettiva dei nostri ragazzi. Questo è un compito squisitamente educativo e non certamente un compito da affidare in prima istanza a terze persone che non siano i docenti stessi (specialisti a vario titolo, psicologi, psicoterapeuti, ecc.): a meno che non si preferisca nascondere il capo e lasciare andare le cose incontro al loro destino, per poi trovarsi nella necessità di ricorrere a questi – agli specialisti suddetti – quando oramai i buoi sono fuori dalla stalla, e neanche loro allora potranno più ripristinare il danno, le perdite e le carenze di ogni tipo nel frattempo accumulate.
QUINTA TESI
L’incremento dei docenti di sostegno, una loro migliore preparazione sul piano relazionale e delle dinamiche socio-evolutive e gruppali dei ragazzi, nonché un fattivo coordinamento di questi con le direzioni scolastiche (che dovrebbero essere più autonome) potrebbe essere una possibile soluzione ai problemi principali della nostra scuola, e cioè quello degli studenti che presentano difficoltà di comportamento e, d’altra parte, quello legato all’annoso quesito di poter offrire una maggiore selettività e qualità alla scuola senza creare disuguaglianze, ingiustizie e/o iniquità ma, pure, senza appiattimenti verso il basso della preparazione dei nostri ragazzi.
SESTA TESI
La Buona Scuola che non elude il problema dell’integrazione armoniosa, è una scuola che valorizza e premia le autonomie delle direzioni, presenta delle regole disciplinari chiare e condivise, sa differenziare l’insegnamento secondo i diversi livelli di competenze e di attitudine degli allievi, sa offrire il necessario aiuto agli studenti attraverso i docenti di sostegno, è in grado di fare prevenzione e sa gestire in modo non pregiudiziale i giovani con difficoltà di comportamento e problematici e – infine – sa prevenire e intervenire tempestivamente affinché sia promosso il benessere scolastico degli studenti, sia in grado cioè di gestire e prevenire elementi affettivi e psicologici ineludibili e però potenzialmente pericolosi come la noia, la solitudine, le insicurezze, le paure, le difficoltà di comunicazione, ecc.
SETTIMA TESI
Non esistono studenti incapaci, falliti, inadatti, non dotati, limitati, fannulloni, disinteressanti, ecc. Esistono invece spesso pregiudizi, timori, sfiducia, esasperazione, sconforto da parte di molti docenti lasciati soli nel loro arduo compito di educare, e una malcelata incapacità del sistema educativo di evidenziare il problema del singolo e le motivazione del gruppo per poter dare in tempo utile (prevenzione) risposte mirate in termini di educazione, supporto, orientamento, regole condivise, sentimento di appartenenza, competenze, empatia e partecipazione affettiva.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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