La criminalità in continua trasformazione e il vissuto di insicurezza dei cittadini. Le sfide della nuova Bellinzona
Ne siamo consapevoli tutti. La criminalità, si trasforma ed evolve in continuazione riguardo le sue forme, i suoi obiettivi e le sue vittime designate. D’altra parte in una città/comunità vi può essere il benessere più diffuso, il tasso di occupazione più elevato, la qualità di vita migliore, una mobilità perfetta, ma tutto viene vanificato se i cittadini percepiscono l’inquietudine legata all’insicurezza.
Bellinzona, del resto, in un recente passato, è stata ai vertici di risse e aggressioni. Pochi anni orsono, questi tipi di reati erano addirittura il 50% superiori alla media cantonale. Quindi c’è poco da cullarsi nella bambagia. Inoltre, anche se è un dato poco conosciuto, non bisogna dimenticare che la Svizzera ha il tasso più alto di furti delle abitazioni – che sono in vetta alla classifica dei reati pure in Ticino – rispetto alle nazioni confinanti. Persino rispetto all’Italia. Anche se, in questo settore, Bellinzona è surclassata da Lugano – ma la cosa non è certo tranquillizzante. La sicurezza che i cittadini chiedono a tutela della propria integrità e delle proprie abitazioni è perciò qualcosa di fondamentale su cui chinarsi. E non solo a parole.
Dal momento che, come ci spiegano le statistiche, individuare i responsabili di reati non è così evidente, nonostante l’impegno delle forze di polizia, credo che sviluppare uno stretto rapporto di collaborazione tra gli agenti dei quartieri della nuova Bellinzona, sia qualcosa importante e imprescindibile. Così com’è fondamentale che vengano allestite campagne di sensibilizzazione sulle tematiche più sensibili (dai furti alle violenze domestiche), in modo tale che il cittadino non si senta mai solo e abbandonato. Peraltro lo sviluppo delle nuove tecnologie, la globalizzazione, l’urbanizzazione crescente, i traffici internazionali e le nuove forme di criminalità che si sviluppano senza tregua, sono un terreno fertile per ogni forma di attività delinquenziale nelle sue più variegate forme.
Sono personalmente convinto che non si debba quindi trascurare questo elemento programmatico nella nuova Bellinzona che, anzi, deve essere semmai implementato e aggiornato con un occhio particolare alle nostre forze dell’ordine, le quali non devono essere lasciate senza mezzi appropriati e moderni alla difficile bisogna. Il che non significa riempire la nuova Bellinzona di telecamere (che vengono peraltro percepite come eccessivamente invasive anche dai cittadini onesti), ma investire in opere di prevenzione e dissuasione con, soprattutto, una significativa presenza sul territorio dei nostri agenti.
Dr. med. Orlando Del Don
Candidato al Municipio per la nuova Bellinzona
Lista N. 1, Lega-Udc-Indipendenti-Noce
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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