Il destino dell’IRB e di Bellinzona Regione
L’IRB deve poter rimanere nella capitale
Nelle ultime settimane l’attenzione dei media per Bellinzona è stata polarizzata intorno al destino dell’Istituto di Ricerche in Biomedicina (IRB) e del futuro Polo scientifico cittadino che si prospetta di realizzare sul sedime dell’ex campo militare. Un progetto non solo prestigioso e vitale per tutta l’economia della Regione, ma di capitale importanza per la scienza e la medicina in particolare. Per tutti i pazienti, per tutti coloro che soffrono e per tutte quelle persone che nella ricerca biomedica fanno affidamento per la loro salute, la loro vita e quella dei loro cari. È importante che il progetto possa essere perciò realizzato in tempi brevi e che chi ancora dovesse nutrire riserve in proposito possa sentirsi rassicurato. In primo luogo rispetto all’area verde e alla sistemazione del territorio dell’ex campo militare, che in tal modo verrebbe non solo preservato da future possibili speculazioni e/o dalla malagestione ma, addirittura, riqualificato e valorizzato, scongiurando così le pericolose derive dell’attendismo, le insidie dell’indeterminazione ed il binario morto di un generico esercizio di ispirazione utopica.
Per quanto riguarda poi le preoccupazioni riferite dagli scettici in merito alla ricerca stessa, beh, credo non sia qui il caso di riprendere ancora una volta quanto già il Prof. Giorgio Noseda ha riportato nelle scorse settimane sui media in modo esaustivo, rigoroso e chiaro, dando tutte le possibili assicurazioni e spiegazioni al proposito. In particolare mettendo in evidenza come l’IRB sia sottoposto e retto da un rigore scientifico, etico, metodologico e professionale fra i più alti e qualificati nel mondo.
Spero pertanto che la popolazione nel suo insieme e i singoli cittadini sappiano quindi cogliere questa occasione di progresso, civiltà e crescita scientifica e culturale in senso lato, ma anche occasione di progresso e di crescita economica, professionale e lavorativa. E che non si lascino pertanto sfuggire l’occasione unica di poter dare alla loro città, a loro stessi e ai loro figli un futuro migliore.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
Invece il Dss ha avuto il compito facilitato dalla mutazione
genetica, della povertà: come i cetrioli ricurvi e le carote a
più punte. Calano i poveri assoluti e aumentano i poveri a rischio, che non
guadagnano abbastanza per vivere, detto in Italiano si capisce meglio.
Intanto l'altra lobby (quella del non aumento delle tasse, e
aumento delle tariffe elettriche, che toccano anche quei poveri
e per quattro colte di quanto avverrebbe, con l'aumento delle
tasse, ma toccano meno i ricchi ((come a Chiasso, col medesimo CDA,
in municipio e all'AGE)…..