Elezioni federali … vincitori e vinti. Pensieri ad alta voce!
A bocce ferme, il risultato delle elezioni federali del 18 ottobre mi hanno indotto ad alcune riflessioni ad alta voce che trovano peraltro il conforto di un autore come David Runciman, docente di Scienze politiche a Cambridge, e che di seguito mi permetto di parafrasare.
In particolare come non essere d’accordo con il fatto che in politica non è garantito che vinca l’idea migliore … e forse neanche il candidato migliore. Non è neppure garantito che tutti siano d’accordo su quale sia in effetti l’idea migliore e il candidato migliore. Ciò nondimeno e paradossalmente questo non è il male peggiore, la politica può far benissimo a meno di tutto ciò, senza peraltro subire contraccolpi e/o derive di cui preoccuparsi.
Per vincere in politica è necessario però tollerare l’incertezza e comprendere … la confusione. E soprattutto, bisogna essere pronti ad accettare che non si può vincere sempre, persino quando si è convinti di essere nel giusto. Tutti i politici devono imparare come perdere e come ritornare alla riscossa. Secondo Weber, il miglior modo per imparare questa dinamica è proprio quello di far politica. In sostanza, la politica insegna a perdere; è per questo che Weber, nonostante la sua tendenza a propendere di tanto intanto per l’autoritarismo, esprimeva una convinta preferenza per la democrazia. Combattere nelle elezioni e nella legislatura ha insegnato ai politici che la politica è una lotta costante, in cui la cosa importante è continuare ad andare avanti. Ogni carriera politica è fatta di alti e bassi, di successi e di sconfitte. I politici migliori sono quelli che hanno avuto il coraggio di combattere, imparando dai propri errori senza venirne sopraffatti, assaporando le proprie vittorie senza compiacersene. Difficilmente i docenti universitari possiedono questi doni. Di certo non li possiedono i banchieri, che non sono abituati ai fallimenti, e quando questi accadono non sanno bene come comportarsi (salvo chiedere aiuto … allo Stato … e ai contribuenti). La caratteristica più importante della democrazia è proprio questa: i politici non sono mai così grandi da non poter fallire, ed è per questo motivo che gli stati democratici hanno la tendenza a sopravvivere.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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