Elezioni federali in chiaroscuro dove alle buone notizie si devono affiancare notizie meno buone!

Dopo le recenti elezioni federali e, quindi, a bocce forme, è bene cercare ora – per quanto riguarda soprattutto il nostro Cantone – di tentare una lettura critica. Da subito possiamo evidenziare una chiara ripartizione. Nel primo caso per quanto riguarda il risultato a livello nazionale, e nel secondo caso per quanto riguarda invece quello cantonale.

Nel primo caso con la buona notizia di un risultato che è stato chiaramente entusiasmante per l’Unione Democratica di Centro federale la quale finalmente potrà ora rivendicare giustamente e a gran forza il secondo seggio in Consiglio Federale.

Nel secondo caso con le notizie decisamente meno buone a livello cantonale, laddove i ticinesi – malgrado il malcontento generale (a livello di tutti i partiti) relativamente al lavoro dei nostri rappresentanti a Berna, spesso criticati per non essere stati capaci di tutelare, difendere e promuovere gli interessi del nostro Cantone – hanno confermato, con il risultato emerso dalle urne, una delegazione ticinese a Berna che è la fotocopia di quella della passata legislatura! Tutti i partiti, infatti – ad eccezione dell’UDC – hanno confermato i loro candidati uscenti! Non voglio qui fare ulteriori commenti limitandomi ad invitare i ticinesi a voler sostenere Battista Ghiggia nel ballottaggio previsto a metà novembre!

Ma, con le notizie non proprio buone, non è purtroppo finita qui! Non potendo certo tralasciare di mettere in evidenza anche un ulteriore punto poco chiaro di queste elezioni federali e che riguarda sempre il comportamento degli elettori ticinesi … in particolare gli elettori UDC. Faccio infatti riferimento a qualcosa di poco rassicurante che sta vivendo il nostro partito a livello cantonale. Laddove abbiamo registrato, nel corso di alcuni mesi, prima la fuoriuscita o la “messa in panchina” del segretario cantonale Eros Mellini e del capogruppo in parlamento Orlando Del Don, poi – a distanza di sei mesi – quella di un peso massimo come Pierre Rusconi. Le domande che dovremmo porci sono allora quelle attraverso le quali cercare risposte utili per il futuro del nostro partito a livello cantonale: e cioè “Cosa sta succedendo nelle fila del nostro partito? Chi sarà la prossima vittima sacrificale? Cosa presuppone e cosa porta tutto ciò? Quali le lezioni che ne dobbiamo trarre? Quale sarà il futuro che attende l’UDC cantonale? Ecc.

Non ho personalmente alcun titolo di merito e ancor meno l’autorevolezza necessaria per mettermi ora al capezzale dell’UDC cantonale e tentare una diagnosi e una cura, ciò nondimeno gli occhi per vedere li ho anche io come tutti voi che leggete queste righe … e quello che vedo non mi rassicura affatto. Affaire à suivre!

Orlando Del Don, membro della direttiva cantonale UDC, presidente della sezione di Bellinzona del partito, già Gran Consigliere e capogruppo.

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Medico, Psicoanalista, Politico

Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.

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