Declino & barbarie politiche e sociali … al vaglio della psicoanalisi
Quanto sta accadendo nel mondo contemporaneo – ma, soprattutto, nella vecchia Europa – è a dir poco sconvolgente, da brividi. E non tanto sul piano psicologico e/o antropologico, ma su quello politico, istituzionale e sociale. Stiamo galleggiando su una sottile “crosta sociale” in movimento instabile e sotto la quale rugge un vulcano dalla potenza distruttrice spaventosa!
Questo stato mi cose mi ha spinto a cercare fra colleghi – soprattutto politici, ma non solo – dei confronti e delle riflessioni non superficiali e/o opportunistiche ma, purtroppo, senza gran fortuna (ma non certo per colpa loro, sia detto senza retorica)!
La psicoanalisi, tanto criticata (ma che ultimamente sta riprendendosi dal suo letargo), mi ha dato invece dei buoni spunti di riflessione che di seguito vorrei modestamente riassumere.
La psicoanalisi infatti trae la sua forza – paradossalmente – proprio dalla sua apparenze obsolescenza: cioè dal suo insistere sui bisogni e sulle possibilità individuali e che sono stati apparentemente superati dal cosiddetto sviluppo sociale e politico tanto decantato ad ogni piè sospinto.
Ma attenzione. Quello che è apparentemente obsoleto, non è necessariamente falso o inesatto.
Se la società industriale avanzata e la sua politica hanno reso (apparentemente) obsoleto il modello freudiano dell’individuo e del suo rapporto con la società, minando così la forza stessa dell’individuo dalla necessità di staccarsi dagli altri e di divenire pertanto Sé stesso (o, meglio, di restare Sé stesso!), va detto allora che i concetti freudiani non evocano solo un passato che starebbe oramai alle nostre spalle, ma altresì un futuro ancora da conquistare.
Questo il punto: UN FUTURO ANCORA DA CONQUISTARE.
Nel denunciare inflessibilmente ciò che una società repressiva infligge agli uomini, e nel predire che col progredire della civiltà la colpa aumenterà, mentre morte e distruzione minacceranno sempre più da vicino gli istinti di vita, Freud aveva pronunciato un preciso atto d’accusa che da allora ha ricevuto molte conferme. Si pensi alle camere a gas e ai campi di lavoro, ai metodi di tortura praticati nelle guerre coloniali e nelle azioni di polizia, come pure all’abilità e alla prontezza degli uomini nel prepararsi ad una “vita” sotterranea!
Non è però colpa della psicoanalisi, se essa è impotente a lottare contro questi sinistri sviluppi.
Né essa può accrescere la sua forza facendo proprie certe mode come il buddismo zen, l’esistenzialismo, la filosofia New Age, o il minimalismo egogentrico di molti falsi maestri contemporanei … per non parlare di altre derive che, in quanto supposti rimedi sono anche peggio dei peggiori degli stessi mali!
No non sarà questa la verità e la strada verso una riedificazione sociale e politica che ci porterà fuori dalla barbarie.
La verità della psicanalisi sta nel tener fede alle sue tesi … strutturate e non effimere, e agli antipodi rispetto a mode e derive “decerebrate” quanto irresponsabili di “certe pensate” e pieghe socio-politiche che stanno oramai corrugando il piano inclinato su cui poggia la nostra vecchia Europa.
Non vorrei però dare l’impressione di essere un pessimista e, pertanto, voglio ricordare e ribadire quanto prima evocato e cioè che il nostro futuro è ancora da conquistare, la nostra emancipazione ancora di la da venire … e inevitabilmente quanto necessariamente verrà, con grande scorno di coloro che vorrebbero assoggettare e umiliare l’Uomo a oggetto e suddito … Unica incognita, giusto ricordarlo qui, il costo di questa … “operazione”!
Altri articoli del blog
Seguimi sui Social
Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
0 commenti