Le crociate del primo maggio
In occasione del primo maggio e di tutti i vuoti, pretenziosi e pomposi discorsi e proclami che imperversano senza pudore e vergogna, mi sento di fare qualche riflessione controcorrente, pur sapendo che fra i miei tre lettori, i più critici storceranno il naso accusandomi di essere inutilmente polemico e/o pessimista. Li posso rassicurare in tal senso: è proprio vero il contrario.
Desidero infatti toccare il tema dell’illusione (pia) tipica di molti soggetti ideologicamente più “impegnati” di potersi sentire appagati quando credono di condurre una “giusta” crociata contro un nemico qualsiasi o il male che credono di aver identificato – a loro esclusivo uso e consumo.
Un capo dispotico, un’ingiustizia, un’istituzione corrotta, una restrizione alla libertà, un pregiudizio, un malaffare, un vizio, un interesse deviato, ecc. tutti mali emblematici che le società democratiche hanno contrastato e, in molti casi, fortunatamente debellato.
Molti perciò sono ora alla ricerca di un nuovo male da combattere.
Non escludo pertanto che la nuova tendenza in atto di allargare la gamma dei disturbi fisici o mentali consenta a qualcuno di avere un nemico da sfidare e una fonte di rinnovata vitalità che lo spinge così ad agire contro questo supposto stato di cose così “terribile”, per quanto fantasioso e/o illusorio questo possa in realtà essere.
Niente di nuovo sotto il sole rispetto al passato, con la sola differenza che, ora, con l’aiuto dei moderni media, gli aspirati oratori si sono moltiplicati … come pure i presunti nuovi e fantasiosi mali da combattere (l’esempio fatto è uno dei più significativi e subdoli).
Conclusione tanto amara quanto provvisoria: Cosa non è capace di inventarsi l’Uomo pur di non doversi occupare dei veri problemi che affliggono il mondo e la società!
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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