Assicurazione invalidità e perizie mediche inutili e costose
Ho letto con interesse quanto riportato nell’edizione de IL MATTINO DELLA DOMENICA del 22 settembre 2013 dove ho trovato un bell’intervento da parte di un cittadino ticinese, avvocato, che riporta la sua esperienza personale di paziente inascoltato confrontato con i funzionari dell’Ufficio Assicurazione Invalidità (UAI).
Non voglio entrare nei dettagli rimandando i lettori al testo citato, ma voglio ribadire come in tanti anni di lavoro come medico e psichiatra ho ripetutamente denunciato questi abusi, denunce le mie fino ad ora inascoltate!
Vale la pena allora ricordare che – dopo gli scandali dei mesi scorsi che hanno toccato l’UAI – sono sempre più numerosi i medici e i pazienti totalmente inascoltati e i cui diritti vengono bellamente calpestati.
Alcuni esempi freschi freschi?
Pazienti con schizofrenia catatonica considerati totalmente abili al lavoro, altri con gravissimi disturbi di personalita, depressione cronica resistente ad ogni cura e messi alle corde dalla loro malattia e dalla mancanza di mezzi che devono ricorrere alla pubblica assistenza, pazienti con pesanti e invalidanti somatizzazioni o con deliri cronici considerati simulanti … E potrei continuare ancora per molto.
Non voglio qui infierire. Sta di fatto che questo andazzo non può certo continuare … con tutte le pesanti ripercussioni sulle spalle dei pazienti, delle loro famiglie, dei medici e – non dimentichiamo – degli stessi Comuni che sono chiamati alla cassa in sostituzione dell’Assicurazione Federale Invalidità che rifiuta di assolvere il compito per la quale è stata creata e voluta dal popolo. Un vero e proprio scandalo e una vergognosa realtà. Voglio ringraziare il domenicale che ha pubblicato questo scritto e lo stesso paziente che ha voluto rompere il silenzio.
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Orlando Del Don
Medico, Psicoanalista, Politico
Classe 1956, Medico, psicoterapeuta, docente, scrittore, editore. Questo blog è il mio mezzo per parlare online di società, sanita, cultura, informazione, territorio e altro ancora.
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